Alberto, orfano di guerra all'età di sei anni, viene strappato dalla miseria di un basso napoletano e affidato a una famiglia di Bologna, grazie al piano di salvataggio della Sinistra di allora che mirava a limitare i numeri della mortalità infantile per denutrizione e malattia. La nuova famiglia lo accoglie e lo ama come un vero figlio. Il bambino rinasce, scopre il miracolo dell'acqua corrente in casa e conosce l'amore di un padre che non ha mai avuto. Dopo due anni il bambino non ricorda nemmeno più la sua città natale, va a scuola e vive un'infanzia serena e colma d'affetto. Ma la madre naturale, all'improvviso, prende una decisione inaspettata: lo riporta indietro, a Napoli, nonostante non sia ancora in grado di garantirgli la sopravvivenza. Per paura di una fuga, la madre gli impedirà sempre di mantenere qualsiasi contatto con la famiglia bolognese. Alberto, una volta cresciuto, andrà in cerca del suo papà affidatario: l'attenderà un'amara sorpresa.