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DIZIONARIO STORICO-CRITICO DEGLI SCRITTORI DI MUSICA E DE' PIÙ CELEBRI ARTISTI DI TUTTE LE NAZIONI SÌ ANTICHE CHE MODERNE

DIZIONARIO STORICO-CRITICO DEGLI SCRITTORI DI MUSICA E DE' PIÙ CELEBRI ARTISTI DI TUTTE LE NAZIONI SÌ ANTICHE CHE MODERNE
Ebook
con Adobe DRM
Editore:
Niccia
Pubblicato:
02/07/2019
EAN-13
1230003304709

Descrizione

DIZIONARIO STORICO-CRITICO DEGLI SCRITTORI DI MUSICA E DE' PIÙ CELEBRI ARTISTI

DI TUTTE LE NAZIONI

SÌ ANTICHE CHE MODERNE

DELL'AB. GIUSEPPE BERTINI

Giuseppe Bertini (Milano, 11 dicembre 1825 Milano, 24 novembre 1898) è stato un pittore italiano, del movimento romanticoe verista. Docente e direttore dell'Accademia di Belle Arti di Brera di Milano, primo direttore e amministratore del Museo Poldi Pezzoli di Milano.

Giuseppe Bertini era figlio di Giovanni, noto pittore ticinese di vetrate che realizzò quelle grandiose dei finestroni dell'abside del Duomo di Milano. Entrò all'età di 13 anni alla Accademia di Belle Arti di Brera a Milano collaborando contemporaneamente all'attività paterna che porterà avanti realizzando, tra le tante, la vetrata che raffigura San Vittore a cavallo nella basilica di Varese e a Milano le vetrate della facciata del Duomo. Fu allievo di Luigi Sabatelli e di Giuseppe Bisi (marito della pittrice Ernesta Legnani Bisi). Nel 1845 vince il Gran Premio dell'Accademia di Brera con il dipinto L'incontro di Dante e frate Ilario.[1]

Ha occasione di visitare in diverse occasioni Venezia, Firenze e Roma rimanendo affascinato dall'arte antica, in special modo dell'epoca del Rinascimento, la cui conoscenza lo porterà a diventare prima il consigliere artistico del suo amico, il nobile Gian Giacomo Poldi Pezzoli, e poi ad essere il primo direttore dell'omonimo museo Museo Poldi Pezzoli fondato a Milano dallo stesso Gian Giacomo nel suo palazzo di famiglia e che fu inaugurato nel 1881.

All'Accademia di Brera subisce l'influsso del romantico Francesco Hayez di cui aggiorna lo stile in senso antiaccademico aderendo al verismo e alla pittura storica, anche contemporanea, di cui è un celebre esempio L'entrata di Vittorio Emanuele II e di Napoleone III in Milano dopo la battaglia di Magenta del 1859. Il Bertini era allora considerato l'esponente più moderno e influente dell'ambiente artistico e culturale milanese peraltro in ritardo rispetto agli orientamenti d'oltralpe. Fu anche abile ritrattista, pittore di scene di genere, di paesaggio e di prospettive.

Nel 1882 subentrò a Francesco Hayez nella direzione dell'Accademia di Belle Arti di Brera di Milano dove durante i suoi quaranta anni di insegnamento della pittura ebbe come allievi molti artisti tra i più rappresentativi della pittura lombarda, ticinese e nazionale di fine '800 inizi del '900 tra cui ricordiamo: Tranquillo Cremona, Daniele Ranzoni, Angelo Morbelli, Ludovico Pogliaghi, Cesare Tallone, Giuseppe Pellizza da Volpedo, Giovanni Segantini, Achille Beltrame, Antonio Barzaghi Cattaneo, Pietro Michis, Alessandro Rinaldi, Ernesto Fontana, Luigi Rossi, Adolfo Feragutti Visconti, Luigi Monteverde, Edoardo Berta, Pietro Anastasio, Angelo Achini, Giovanni Beltrami, Biagio Canevari e molti altri ancora.