Poetico, sarcastico, dolce. A volte cinico. Scrittura incisiva, ironica, graffiante, per un libro dall'animo acutamente sperimentale e fuori dal coro, in cui il protagonista è lo stesso 'scrivere'. Diario di un insonne è uno strano contenitore notturno. Un flusso di pensieri che vive di vita propria, persino al di là della trama di base: la notte insonne dello scrivente. Un libro che diverte e accende la riflessione.

La frammentazione ed eterogenia degli stili e dei temi sono funzionali alla proiezione coatta del lettore in un'ambientazione letteraria priva di riferimenti, in cui il soggetto scrivente in quanto persona, titolare di vita oggettiva smette di essere prominente e si lascia sostituire da pensieri che appaiono slegati persino da una volontà comunicativa.
È sostanzialmente la descrizione di come il mondo appare da dentro la stomaco della notte: un grido silenzioso della mente creativa, un grido in cerca di voce.
Il ritmo del discorso si veste di una sottile ironia e serra il lettore imprigionandolo nel discorso. Particolari e originali le scelte stilistiche che vanno a stuzzicare la curiosità di un lettore attento.

"La notte è quello che scrivo per noia e per inspiegabili esigenze dello spirito. Non il riposo, quello no."