Diario di guerra di Mario Zimaglia, un giovane ufficiale italiano decorato al valor militare, impegnato nel fronte russo durante la seconda guerra mondiale. Il diario è stato ritrovato e trascritto dalla nipote, Cecilia Montaruli, e narra dalla partenza da Verona a giugno del 1942 fino al rientro in Italia a maggio del 1943. È il racconto della fatica, dei sacrifici, della lotta contro il fango, contro il freddo, il vento e il gelo che aumentano con l'arrivo dell'autunno e poi dell'inverno, fino a diventare insopportabili (e dal freddo bisogna salvare uomini, armamenti e automezzi). Molti episodi descritti sono tragici, altri esaltano la capacità di trovare soluzioni, ingegnarsi e arrangiarsi per far fronte alle carenze del nostro esercito, altri ancora sono aneddoti divertenti, come gli scherzi tra ufficiali nei rari momenti di riposo.