Se la sappiamo ascoltare, la realtà ci interpella con le sue forme minute e i gesti ripetuti del quotidiano. La poesia e il disegno sono una delle tante risposte che l'autrice dà all'enigma dell'esistenza. Se la poesia deve avere una funzione, potrebbe essere quella non tanto di spiegare, quanto quella di far emergere la quota di mistero che permea anche i gesti più prosaici, le piccole sconfitte e trionfi dell'ordinario, i paesaggi consueti e apparentemente banali, che non sono altro che microcosmo dell'esperienza dell'intera umanità. Troviamo qui una lirica esistenziale ma di facile lettura, costruita con parallelismi e metafore che richiamano immagini frequenti, il cielo, la neve, la natura o gli oggetti comuni, personaggi e testimoni della nostra vita. I tenui acquerelli mostrano il legame con la dimensione magica dell'infanzia presente spesso in questi versi, e mostrano come il proprio sè bambino sia la fonte a cui attingere per avere un differente sguardo, più profondo e autentico, sulla vita.