Il Natale è periodo di riflessione, momento in cui si rallenta e si ripensa a se stessi. Un'occasione per godere di momenti di tranquillità, anche per leggere. Non per affrontare un romanzo impegnativo e lungo, che immancabilmente poi rimane a metà, quando si torna ai ritmi consueti. Meglio una serie di racconti brevi, di cui è possibile completare la lettura.
Viviamo ormai in un mondo in cui la parola affettuosa viene surclassata da un like, ove un abbraccio e un bacio sembrano oramai assurdi e fuori tempo vengono e dove si trasforma in pubblico ciò che invece ha senso rimanga privato e intimo.
In un mondo di urla dove ha ragione chi più forte invia il proprio acuto, dove il messaggio può anche non esserci, ma forte e alto di tono s'innalza il richiamo a sovrastare le altre voci. Dove i cori contano più del libero pensiero e le voci isolate sono spesso messe a tacere. In questa società ridotta a pura immagine di se stessa è bene tornare a rimarcare valori antichi come la tenerezza, l'affetto, la fiducia e l'amore.
E mi piace farlo sottovoce con questi racconti dove si trova il gesto silenzioso, l'azione coraggiosa, l'esempio dato ma non strombazzato.