Esprimersi è un bisogno, una necessità che può diventare tanto potente da rasentare l¿ossessione. Per qualcuno esprimere i propri pensieri è difficile, soprattutto a voce, per altri diventa indispensabile scriverne. Ma ha davvero senso farlo?
Lorenzo Bizzini si fa carico di questo rischio con un volume altamente introspettivo, in grado però di lasciare al lettore molti spunti di riflessione. Ecco allora le basi di un dialogo silenzioso, di uno scambio di idee tra autore e lettore, che supera il tempo e lo spazio.

Nato l¿ultimo anno del Millennio scorso, nella capitale della moda e della creatività, cresco tra influenze di alto nord e profondo sud.
Padre siculo, di cui certamente rispecchio l¿aspetto e madre milanese, di cui recupero l¿atteggiamento. Con la compresenza di una nonna, che ha sempre fatto da seconda madre e di un fratello, che corrisponde alla mia esatta copia matematica e calcolatrice.
Fin dai primi passi mi affido alla cultura di anime e manga, che mi danno tanto in termini di apprendimento personale, molto più di quanto la scuola avesse il potere di fare.
È infatti con il mondo della cinematografia che accresce in me una sorta di anima pensante, che incarna, del tutto inconsciamente, quella dei grandi filosofi di un tempo.
Questa necessita, inevitabilmente, di sfogo nella scrittura. Da giovanissimo è l¿arte della poesia, con i suoi magici versi, ad affascinarmi, diventando terreno fertile della mia sconfinata fantasia.
Col passare del tempo, però, scopro la forza di testi di natura saggistica, in cui la suddetta filosofia è libera di procreare e svolazzare come aquila in lunghe distese di verde.
In questo magnifico mondo la mia mente partorisce ¿Esigenza espressiva¿. All¿età di vent¿anni sento l¿urgenza di raccogliere e sviluppare i pensieri che mi hanno accompagnato durante tutta l¿adolescenza.
Così eccoci qua. Io che ho sempre sognato di lasciare un¿impronta sulla storia del mio tempo. Nel mio piccolo, il mio nome sulla copertina di un libro è ciò che lo concretizza.