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Felicità Apparente e Felicità Effettiva: Il Metodo Scientifico Applicato alla Condizione Umana - Volume IX

Felicità Apparente e Felicità Effettiva: Il Metodo Scientifico Applicato alla Condizione Umana - Volume IX
Ebook
con Adobe DRM
Editore:
Giano Rocca
Pubblicato:
04/07/2022
EAN-13
9781005928292

Descrizione

La felicità è ricercata da tutti gli individui, ed alcuni esemplari di Costituzione di determinati Stati o federazioni di Stati (come, ad esempio, la Costituzione degli U. S.A.), invitano i cittadini a ricercare la felicità. Tale statuizione è determinata dalla convinzione secondo cui gli individui che ricerchino la felicità, la ricerchino nella realizzazione del proprio benessere personale (o, al massimo, della propria famiglia o dei propri discendenti) e non nella realizzazione della "felicità sociale", la quale è in contraddizione con la sussistenza della realtà strutturale basata sulla statualità, sebbene alcuni filosofi, come Ludovico Antonio Muratori, abbiano ritenuto che il buon governo possa realizzare la felicità sociale. In realtà, la felicità autentica è realizzabile solo ove sia possibile progettare, e realizzare, un modello di organizzazione sociale: ove la socialità naturale degli individui non sia in conflitto con l'essenza della società in cui vivano gli individui. Si tratta di un conflitto evidenziato, da quasi tre millenni, da parte dei pensatori, i quali hanno definito tale conflitto: il "problema sociale" per antonomasia.
Per raggiungere la felicità sociale è necessario che tutti gli individui che siano insoddisfatti della realtà storica in cui vivono ed intendano perseguire il raggiungimento della felicità, piuttosto che continuare a sognare l'arricchimento personale e/o l'acquisizione del potere o della gloria, si attivino per contribuire a progettare un nuovo modello di società, che possa soddisfare i loro bisogni, desideri e finalità più autentici, poiché solo i singoli individui possono conoscere i propri bisogni ed attivarsi per ricercare il modo migliore per soddisfarli. L'ideale di una tipologia di organizzazione della società coerente con i bisogni e le finalità umane è assai antica, ma, fino ad ora, sempre frustrata, sebbene l'ideale sia ancora vivo nello spirito di milioni di persone: Così, ad esempio, alcuni Padri della Chiesa, come S. Agostino, hanno teorizzato la possibilità dell'esistenza, un giorno, della "Città di Dio", così i "socialisti" ed i "comunisti", moltiplicatisi nel XIX XX secolo ed ancora diffusi nel mondo, specie tra gli intellettuali, coltivano l'ideale di un modello di società che realizzi la giustizia sociale, l'uguaglianza e la libertà. Se fino ad oggi questi ideali si sono dimostrati utopistici, ciò è dovuto alla non sufficiente conoscenza della essenza della natura umana e della società effettivamente in atto. Riteniamo che il progetto della società SOCIALITARIA possa rendere concreti questi ideali di tipo escatologico o finalistico, essendosi raggiunto un livello di conoscenza umana e sociale sufficientemente elevato e di validità scientifica, comprovabile.
Viene in mente il detto di un grande saggio: "l'impossibile è una cosa ritenuta tale da tutti e rimane tale, finché un cretino non dimostri che tale non è". Poiché la condizione umana è tale da rendere inevitabile una fede irrazionale, non occorre, necessariamente, essere qualificati come "cretini" se si coltiva la fede nella superabilità dell'attuale livello di civilizzazione, ove l'umanità acquisisse gli strumenti che possano consentire il raggiungimento di un livello più elevato di civilizzazione. Ovviamente, l'umanità è composta anche da "cretini", ed il "cretinismo" è la condizione psicologica maggiormente diffusa. Non è affatto escluso che io sia affetto da una dose consistente di "cretinismo", assunzione, questa, che non mi sento affatto di contestare. Naturalmente, non è detto che io mi ritenga essere quel "cretino" di cui parlava il saggio, ed è possibile che occorra aspettare che molti altri "cretini" calchino il suolo terrestre, prima che l'impossibile per antonomasia divenga possibile e si passi dal regno dell'inevitabilità al regno della desiderabilità. Certamente, ritengo che questo oggetto di fede sia preferibile, di gran lunga, a qualunque altro, e sia, anzi, l'unico per cui valga la pe