Il volume ripercorre la lunga vita di don Pietro Ivardi Ganapini (Carpineti (RE) 1928 - Antananarivo 2020), il primo sacerdote missionario fidei donum della diocesi di Reggio Emilia. A partire dagli albori della vocazione, la biografia si dipana sullo sfondo del fermento missionario che animò la diocesi reggiana intorno agli anni del Concilio Vaticano II: dalla partenza del "pioniere solitario" per il Madagascar nel 1961 all'arrivo nell'Isola Rossa nel novembre 1967 di una équipe composta da sacerdoti diocesani, religiose e laici sia secolari sia appartenenti a congregazioni nate a Reggio Emilia (Suore Carmelitane Minori della Carità e Servi della Chiesa), fino alla fondazione di diverse Case della Carità e all'invio in Madagascar, in oltre cinquant'anni, di centinaia di volontari da parte del Centro Missionario Diocesano e della ONG "Volontari nel mondo RTM". L'attività di don Pietro Ganapini in Madagascar si caratterizza, tra l'altro, per alcune anticipazioni dello spirito conciliare quali le Comunità Ecclesiali di Base, riconoscendo e stimolando l'imprescindibile ruolo dei laici nella Chiesa. La sua straordinaria attenzione alle situazioni di povertà e la convinzione che soltanto la cultura costituisca una risorsa fondamentale per il riscatto e lo sviluppo ne fecero un protagonista nell'educazione delle nuove generazioni, contribuendo - anche attraverso il sistema di adozioni a distanza - alla fondazione di ben 104 scuole, in particolare nelle zone di campagna (brousse). Prefazione di Giacomo Morandi.