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GEMMA D'ORIENTE

GEMMA D'ORIENTE
Ebook
con Adobe DRM
Editore:
Niccia
Pubblicato:
02/07/2019
EAN-13
1230003305560

Descrizione

DOMENICO CAPRILE

GEMMA D'ORIENTE

STORIA GENOVESE DEL SECOLO X

Domenico Caprile nacque a Genova il 24 ottobre 1837 da Luigi Caprile, ragioniere, e Candida Parodi, proveniente da antica ma modesta famiglia genovese.

Fu mandato a studiare Rettorica presso i padri Scolopi; successivamente frequentò il ginnasio municipale distinguendosi negli studi di filosofia. All'università rimase due anni studiando diritto e procedura.

Iniziò nel 1859 la carriera giornalistica presso un quotidiano politico genovese, ma rimase scontento dell'esperienza e nauseato della polemica politica dell'epoca. Quindi nel 1862 partecipò in modo determinante alla fondazione della rivista «La donna e la famiglia, giornale della vita domestica, istruzione, educazione, ricreazione».

L'iniziativa, promossa dall'arcivescovo Charvaz e portata avanti dall'iniziativa di Fortunata Bottaro (della quale Caprile curerà, nel 1894, un anno dopo la morte di lei, il volume di scritti Armonie e Ricordanze) e dal di lei fratello Luigi, sacerdote e insegnante, perseguiva il fine di rafforzare la presenza del laicato cattolico nella società civile. A questo scopo si prefiggeva di influenzare e indirizzare i mutamenti che stavano avvenendo all'interno del mondo femminile, tramite anche l'istruzione letteraria delle donne. Di questo giornale, che ebbe tra i collaboratori personalità come Raffaello Lambruschini, Cesare Cantù, Augusto Conti e Niccolò Tommaseo, Caprile fu il principale animatore e scrittore per tutta la vita.

Nel 1860 era tuttavia entrato volontario negli Archivi governativi di Genova, ma non potendo ricavare da quell'impiego reddito sufficiente per vivere, nel 1867 rinunziò all'impiego trasferendosi a Parigi sempre per lavorare in campo giornalistico e collaborando a dar vita all'edizione francese parallela a «La donna e la famiglia» («La femme et la famille et le Journal des Jeunes Personnes). Rimase a Parigi otto anni e al ritorno in Italia si stabilì ad Aosta.

Dal 1870 dalle colonne del giornale diede vita a una battaglia piuttosto aspra contro la "tirannia della scuola laica" schierandosi sulle posizioni clerical-conservatrici maggiormente oltranziste. Ovviamente questo causò la ritrosia a pubblicare sullo stesso giornale da parte delle collaboratrici di ispirazione liberal-moderata se pur sempre cattolica, come Giulia Molino Colombini, Luisa Amalia Paladini, Erminia Fuà Fusinato, Giannina Milli, Luigia Codemo, Isabella Scolopi Biasi. Solo fino al 1863 era durata la collaborazione di Caterina Percoco, che si mostrò adirata anche per l'abitudine di Caprile di firmare "Caterina" alcuni articoli. E fino a quel momento il giornale si dimostrava capace di ospitare pluralità di opinioni e dibattiti interessanti anche se aspri. Ad esempio val la pena di ricordare la polemica tra Erminia Fuà Fusinato e lo stesso Caprile a proposito dell'opera pedagogica di Aimé Martin.

Sebbene di carattere schivo e poco propenso a percorrere le strade che avrebbero potuto metterlo in vista e procurargli favori e incarichi pubblici, i suoi scritti ebbero tuttavia buon successo di pubblico. I suoi libri riscossero simpatia venendo frequentemente ristampati. Spesso si trattava di testi con finalità educative con particolare attenzione all'educazione femminile. Morì il 4 aprile 1898. La pubblicazione di alcune opere postume fu curata dal fratello Giovanni Battista, modesto scrittore di poesie e opere teatrali.