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Highsmith. Una storia d'amore degli anni Cinquanta

Highsmith. Una storia d'amore degli anni Cinquanta
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Brossura:
247 Pagine
Editore:
Sellerio Editore Palermo
Pubblicato:
01/01/2007
Isbn o codice id
9788838922176

Descrizione

Misantropa, alcolista, dai molti amori bisessuali di breve durata, incapace di restare a lungo nello stesso posto, dimorante nell'ultima parte della vita in un casolare isolato attorniata dai gatti: alcuni tra i più precisi giudizi critici su Patricia Highsmith tendono a coniugare la valutazione dell'opera narrativa all'alone di stranezza che circonda la personalità. Per esempio Graham Greene scrisse della creatrice di Mr. Ripley, probabilmente pensando alla forza proiettiva della sua scrittura: "Si entra in una storia della Highsmith con una sensazione di pericolo personale" E un giornale letterario: "è spesso chiamata scrittrice di mystery o di polizieschi, che è più o meno come chiamare Picasso un disegnatore. Perché, leggendola o venendo comunque a contatto del suo mondo, si avverte una singolare identità tra vite narrate e vita vissuta, si indovina una personalità incline a essere sotto il dominio del lato visionario della mente, la parte incantata, rapita dalle perversioni fantastiche. Ma era così, veramente, Patricia Highsmith? Marijanne Meaker, scrittrice anch'ella, per due anni, dal 1959 al 1961, fu di Patricia amante e inseparabile compagna e in questo libro racconta quel periodo di amore ed esperienza. E come probabilmente niente più di un innamoramento è capace di offrire il ritratto dinamico di una persona e una città, così da queste pagine emerge il ritratto più prossimo della scrittrice, assieme al caleidoscopio della New York nel pieno fermento di anni artisticamente eccitanti e nuovi ("un'America sotterranea - si legge nella prefazione - che è spesso più estrema di quella divulgata per esempio dagli scrittori beat"). E l'autrice dell'"Amico americano" si avvicina e si allontana contemporaneamente dal suo cliché di mistero. E appare senza dubbio come uno dei grandi spiriti del secolo scorso, amabile e insieme intangibile, e quindi abissalmente triste, quasi fosse essa stessa il personaggio di un romanzo esistenzialista.