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IL FUOCO

IL FUOCO
Ebook
con Adobe DRM
Editore:
Niccia
Pubblicato:
05/07/2019
EAN-13
1230003309100

Descrizione

GABRIELE D'ANNUNZIO

IL FUOCO

DAL LIBRO: Stelio, non vi trema il cuore, per la prima volta? chiese la Foscarina con un sorriso tenue, toccando la mano dell'amico taciturno che le sedeva al fianco. Vi veggo un poco pallido e pensieroso. Ecco una bella sera di trionfo per un grande poeta!

Uno sguardo le adunò negli occhi esperti tutta la bellezza diffusa per l'ultimo crepuscolo di settembre divinamente, così che in quell'animato cielo bruno le ghirlande di luce che creava il remo nell'acqua da presso cinsero gli angeli ardui che splendevano da lungi su i campanili di San Marco e di San Giorgio Maggiore.

Come sempre ella soggiunse con la sua voce più dolce come sempre ogni cosa è favorevole a voi. In una sera come questa, quale anima potrebbe restar chiusa ai sogni che vi piacerà di suscitare con le parole? Non sentite già che la folla è disposta a ricevere la vostra rivelazione?

Ella così blandiva l'amico delicatamente, lo avvolgeva in una continua lusinga, lo esaltava in una continua lode.

Non era possibile imaginare una festa più magnifica e più insolita per trarre fuori della torre d'avorio un poeta disdegnoso quale voi siete. A voi solo era riserbata questa gioia: di poter comunicare per la prima volta con la moltitudine in un luogo sovrano com'è la Sala del Maggior Consiglio, dal palco dove un tempo il Doge parlava all'adunanza dei patrizii, avendo per fondo il Paradiso del Tintoretto e sul capo la Gloria del Veronese.

Stelio Èffrena la guardò nelle pupille.

Volete inebriarmi? disse con una sùbita ilarità. Questa è la tazza che si offre a chi va verso l'ultimo supplizio. Ebbene, sì, amica mia, vi confesso che mi trema un poco il cuore.

Lo strepito di un'acclamazione sorse dal traghetto di San Gregorio, echeggiò pel Canal Grande ripercotendosi nei dischi preziosi di porfido e di serpentino che ingemmano la casa dei Dario inclinata come una cortigiana decrepita sotto la pompa dei suoi monili.

Passava la bissona regale.