Torna indietro

L'Ucraina è solo l'inizio

L'Ucraina è solo l'inizio
Ebook
con Adobe DRM
Editore:
Bruno Del Medico Editore
Pubblicato:
09/03/2022
EAN-13
9798201827809

Descrizione

Pagine 127. Alla mezzanotte del 30 agosto 2021, da Kabul è decollato l'ultimo volo di evacuazione DEI i militari Usa. Così finisce la guerra più lunga degli Stati Uniti, che è durata 20 anni. Come accadde nella ignominiosa caduta di Saigon del 1975, così due decenni di presenza militare americana in Afghanistan sono svaniti nel giro di pochi giorni. Il presidente Biden, che evidentemente non conosce la vergogna, ha dichiarato in un discorso alla nazione che l'evacuazione è stata "uno straordinario successo", e specifica che la precipitosa fuga disordinata conclusa il 31 agosto è servita "per salvare vite americane". Ma ha dimenticato le vite di centinaia, forse migliaia di afghani che avevano collaborato con le forze occidentali.

Con i talebani che assumono il controllo di tutto l'Afghanistan, le rappresaglie diffuse e la dura repressione di donne e ragazze sono una certezza, così come le massicce fughe di rifugiati.

I talebani esultano. Hanno accolto la notizia sparando raffiche di mitra. Il portavoce dei talebani, Zabihullah Mujahid, ha affermato in una conferenza stampa. "L'Emirato islamico è una nazione libera e sovrana. La sconfitta degli Usa rappresenta una grande lezione per tutti gli altri invasori e per le nostre generazioni future, oltre che per il mondo intero".

Infatti, la debolezza, quasi la codardia di quelli che erano considerati i guardiani del mondo, non è sfuggita alle altre potenze internazionali, che da tempo aspirano ad affossare il dominio Usa e NATO sul pianeta. Certamente la Russia e la Cina sono stati tra i primi a rallegrarsene.

Il presidente russo Vladimir Putin, impelagato in una crisi apparentemente connessa alla eventuale adesione dell'Ucraina alla NATO, è volato a Pechino per incontrare l'omologo cinese Xi Jinping.

Il 4 febbraio 2022 Putin ha preso parte alla cerimonia di apertura delle Olimpiadi invernali. Ma che ci andava a fare, dato che la Russia è stata esclusa da questi giochi? Evidentemente, lo scopo era quello di incontrare il presidente cinese Xi. Sicuramente i due avranno fatto dei brindisi per la mossa tragicamente più sbagliata che Biden potesse fare.

Dopo l'incontro Putin ha parlato di "Relazioni senza precedenti", e Xi ha aggiunto: "Stiamo lavorando per raggiungere un vero multilateralismo".

In effetti, l'incontro ha prodotto una lunga dichiarazione in 99 paragrafi sulle posizioni comuni rispetto a una serie di questioni globali. I due firmatari volevano dimostrare che l'intesa tra Pechino e Mosca "non ha limiti" e "non conosce aree proibite".

In altre parole, l'intesa può espandersi ulteriormente anche nel campo militare e tecnologico, dove i due governi collaborano con intensità già da alcuni anni, nonché alle rispettive mire di espansione territoriale.

L'accordo tocca specialmente un punto nevralgico: la questione di Taiwan. La Russia ribadisce che considera Taiwan "parte inalienabile" della Cina e si oppone all'indipendenza dell'isola. La questione ucraina non viene citata, probabilmente per non impegnare la Cina su un conflitto in corso, ma è evidente il tacito "gentlemen's agreement".

Sui social di lingua cinese sono apparsi commenti del tipo "Se la crisi ucraina sconfinasse in una guerra, ciò aprirebbe alla Cina una opportunità storica di risolvere a sua volta la partita con Taiwan". Questi messaggi non vengono censurati, segno che li si vuole far circolare.

Dunque, Ucraina, poi Taiwan. Questo libro pone il problema di quali saranno gli obiettivi successivi.

Finito di stampare il 6 marzo 2022