Priscilla è una bambina di otto anni che vive sui monti valdostani, insieme al padre boscaiolo e alla matrigna che la ragazzina chiama strega. Non parla, non si sa bene perché ma la sua voce è stata udita molto raramente nella sua giovane vita, sino a divenire totalmente assente negli ultimi anni. Priscilla, adora leggere seduta nel bosco davanti alla sua casa, passa ore con la schiena poggiata ai tronchi degli alberi e tra la natura ed è proprio nel bosco che conosce il suo Lupo. Lei è soltanto una bambina allora, una bambina che è obbligata presto ad andarsene a causa della malattia del padre. Passano gli anni, la bambina diventa donna, una donna nuova che dopo molta psicanalisi non solo torna a parlare, ma dimostra un carattere e un'intelligenza senza pari. La sua vita prosegue ma lei è ormai sola, il padre è morto poco dopo il loro trasferimento e degli anni d'infanzia Priscilla si dimentica di tutto tranne che di quel lupo che psicanalisti e genitori la convincono essere stato solo frutto della sua immaginazione: un amico immaginario. Priscilla diventa medico legale e lavora all'obitorio dell'ospedale di Aosta con Lorenzo, suo amico, collega e spasimante. La sua vita inizia a cambiare quando insoliti cadaveri giungono al suo obitorio: persone dilaniate da artigli, che però non paiono di nessun animale conosciuto. E' da quel momento che tutto cambia per Priscilla perché il suo lupo, quell'amato ricordo d'infanzia, forse non è proprio solo un amico immaginario che appartiene a quei ricordi perduti e sta per tornare... Un libro che parla di morte, di amore e di dolore, di scelte e di destini intrecciati che cambiano tutto per sempre.