Durante l'ultimo conflitto mondiale, nel paese dominato dalla dittatura severa e folle che ha portato poi alle catastrofiche conseguenze che noi tutti oggi conosciamo, un giovane si arruola volontario nella Wermacht per aiutare la famiglia a sbarcare il lunario.
Abituato alla vita rude e faticosa delle sue montagne, incapace di far del male ad una mosca, tanto che la sua attività di cacciatore lo rende lo zimbello della famiglia, parte alla volta del fronte con il fermo intento di restare al servizio di retrovia.
La durezza della guerra che lo porta sui confini del Baltico, lo renderà un uomo più rude ma ne stravolgerà l'animo fino ai limiti della follia.
Una storia che racconta la difficoltà di vivere, la grandezza di un impero e la sua ben nota follia, l'amore per la famiglia ed i grandi valori e il terribile vortice in cui può cadere l'animo umano.
Un breve racconto che lascerà ogni lettore col fiato sospeso e che impianterà in esso un motivo di riflessione assai profonda.
L'autore anche stavolta non si limita a raccontare la storia, i fatti, ma descrive con dovizia di particolari e con il consueto amore per la terra che lo contraddistingue, il paese dove è stato ambientato il racconto. Ogni riferimento a luoghi, cose o persone reali o realmente esistiti è da ritenersi pertanto puramente casuale. L'immagine di copertina è dell'autore.