«Le tue "memorie" hanno risvegliato tutto il mio animo e il mio vissuto a Feroleto dal 1975 al 1985, ma ricollocandomi nel più vasto mondo del paese quale emerge dal tuo raccontarti: è come se le voci da me accolte ora si rivelassero solo eco di tutta una cultura e civiltà da cui lasciarsi abitare; e i pochi eventi da me condivisi chiedano di potere fluire nel fiume della storia di un popolo e della sua anima. Immediato un sentimento dopo l'ascolto della tua comunicazione: bisogno di silenzio, ammirati e grati davanti a singole persone e solidali famiglie che sulla loro pelle hanno scritto pagine di alta umanità, e nelle loro coscienze hanno scavato e coltivato nascosta l'umile oblazione di sé; spontanea per me la lode a Dio. Padre che in persone semplici del paese, ha dato di vivere lo Spirito del Figlio: giacché dobbiamo riconoscere che l'ideale di uomo a cui a Feroleto ci si è educati e formati nei due secoli da te richiamati è chiaramente, Lui dal quale, si erge la famiglia: ancor più se nella povertà e nella fatica, con il loro forte legame di amore e di sangue. [...]» (dalla presentazione di Mons. Armando Augello)