In una naturale e tranquilla rientranza del Ticino, circondata da una folta vegetazione, è ancorata una vecchia casa-barcone, dove vivono in simbiosi due "elementi": Oscar e Criollino.
Oscar è un giovane dinamico pensionato che si sposta in sella ad una moto con sidecar e che, alla buonora, ha deciso cosa farà da grande: appagare se stesso, così da mettersi in pari con i sorrisi che l'indaffarato mondo gli aveva negato.
Il Criollino è un bizzarro e imprevedibile gatto soriano dal colore rossiccio, che tutti temono e quelli di buon senso scansano. E non solo perché il suo Q.I. è di 161

Quando c'è da rimboccarsi le maniche, il gatto è uccel di bosco, oppure si atteggia a ghiro. Così, tocca all'Oscar l'incombenza di portare in tavola il companatico (non si vive di solo pane) e per far ciò, le inventa tutte. Anche di più.

Uno scritto senza dubbio leggiadro in compagnia del buonumore. All'interno di queste pagine, che nemmeno il Camillus osa definire libro, non ci sono losche trame o assassini da individuare, ma solo un innocente intento di divertirsi e divertire.
Il racconto, a tratti, è un tantino osé. Questo significa che i giovani dovranno pazientare.