Moglie. Madre. Vedova. Cosa succede quando, in piena gravidanza avanzata, muore il proprio marito, padre della bambina che portate in grembo? Ce lo racconta l'autrice in questo piccolo volume autobiografico, attraverso delle lettere indirizzate alla creatura che aspettava. Tra domande, ansie, incertezze e paure, esprime le difficoltà di due vite, la sua e della figlia, che si ritrovano ad affrontare la morte e ciò che viene dopo. Un lento e cadenzato incedere verso una maternità consapevole, resa difficile e insostenibile dal lutto che l'aveva amputata. Un profondo flusso di coscienza, personale ma anche universale, che riflette sul dolore, sulla genitorialità, sulla morte e sulla vita che, inesorabilmente, prosegue.