Come nuvole
siamo di passaggio.
L'ignoto ad aspettare
la pazienza indefinita
misteriosa forza
dei destini
Com'è vero un torrente incombe
e fiume in piena diventa
e affievolisce le coscienze
ma tutto non scorre
e non porta via
Rimane quel mistero
di stordimento
di animi persi per sempre
Boccioli che non diventeranno mai rose
Ma spine,
come presagio
di rito antico
mozzate da avambracci di antichi romani
e di guerrieri greci scomposti
con mascherine a corazza che pugnalano sussurri
senza rime.
Occhi persi
che hanno imparato a vivere.
Occhi chiusi di respiri sparsi su malvagi spiriti
musa il tuo dolce richiamo a me.
Occhi di ninna nanna cantate al vento.
Quel bacio non dato
quelle mani protese
che tutto possono dire
verità taciuta a inganno
come se il melodramma
avessi anticipato
in atti interminabili di teatro
immobile di vita
di quinta di tempo sospeso.
Ero. Sono. Siamo.
Sospesi noi.