Fatti, luoghi e personaggi sono puramente immaginari. Quasi tutti i libri iniziano in questo modo. Ad alcune menti non ottenebrate e più sveglie, non sfuggirà però la coincidenza che tutte le zone e i locali di Milano, la mia bella città, citati in questo racconto, esistano veramente. E siccome io non credo alle coincidenze, mi sento in dovere di dare una spiegazione: è risaputo che Milano l'ho inventata io e quindi sono perfettamente autorizzato a scriverne bene o male secondo il mio umore ballerino. I più sagaci poi noteranno anche una certa affinità, se non altro "anagrammatica", ma non solo, tra il protagonista Axel Zilco e il qui presente scribacchino, Alex Colzi. Non si sa chi abbia preso da chi. E' un mistero che si perde nella notte dei tempi. Forse avranno modo di scoprirlo nel loro breve e casuale incontro in questa storia ironica-noir. Sicuramente non ne nascerà un conflitto d'interessi: non sono tipi permalosi e alle carte bollate preferiscono decisamente le carte di credito. Il nostro eroe si muove agile nel sottobosco di una "Milano by night" che non è più la famosa "Milano da bere" degli anni '80 ma dove l'alcol rimane pur sempre un compagno fedele e onnipresente. A disturbare le sue alcoliche elucubrazioni notturne e i suoi (non sempre) galanti incontri col gentil sesso, irrompono diversi efferati omicidi che, per un gioco perverso del destino, richiamano la sua morbosa curiosità e pretendono il suo intervento.

Axel viene così sommerso da una sarabanda di personaggi e situazioni, un girone dantesco, dove ai tradizionali lussuriosi, irosi e accidiosi, si aggiungono nuove infernali figure quali gli adulatori, i PR da battaglia, gli stolti fintamente ricchi, i ricchi veramente stolti e orde di modelle, modelline e presunte tali. E, naturalmente, i serial killer.

Il rischio di farsi risucchiare sarà molto alto e, seppur il protagonista spesso non disdegni essere ri-succhiato, ma solo in determinate situazioni, qui dovrà far appello al suo innato spirito di sopravvivenza. Il rischio di perdere la vita è sempre dietro l'angolo e un'ombra scura si aggira tra gli ignari "viveurs" della metropoli con un rasoio affilato, pronta a creare un artificiale "secondo sorriso".

Perché Milano di notte non perdona. Non dimentica. E non ringrazia.