Due anni fa iniziai a seguire il corso di Letterature nordiche, senza sapere
esattamente di che cosa si trattasse effettivamente, non solo in relazione al
programma del corso, ma anche non sapevo quanto avrebbe influito, in
seguito, sulle mie scelte futu re. Nei paesi scandinavi c'è stato qualcosa che
mi ha sempre attratto. Non so spiegare bene cosa, forse perché apprezzo
molto più il freddo che il caldo. Le mie origini sono siciliane, quindi
provengo da una terra molto calda e questi paesi "freddi", così lontani dalla
cultura, dalle tradizioni e dalle condizioni climatiche della mia terra, hanno
sempre avuto un forte ascendente su di me. Paesi così evoluti eppure così
magici, dalle atmosfere da favola che nel nostro immaginario creano scenari
mitici.
Cos ì iniziai a leggere Ibsen e le sue opere e rimasi, sin da subito, colpita
dell'attualità di alcuni temi trattati oltre un secolo fa.
Le opere di Ibsen, pur avendo trame molto diverse tra loro, trattano
tematiche comuni come la corruzione della classe i mprenditoriale o
l'emancipazione della donna. Ho impostato la mia tesi, utilizzando il
leitmotiv del matrimonio, come raccordo nello studio delle maggiori opere di
Ibsen. In tutte le opere ibseniane troviamo almeno un riferimento a un
matrimonio travagliat o. I drammi analizzati trattano tematiche sociali,
rispondendo alle nuove esigenze del pubblico. La borghesia a metà Ottocento
era, infatti, ormai disinteressata alle rappresentazioni degli "eroi" lontani
dalla realtà, ricercando riproduzioni più attuali e aderenti al loro vissuto.
Nelle opere ibseniane, che riflettono la vita quotidiana delle famiglie
borghesi, non possono, pertanto, mancare i riferimenti al matrimonio, il
quale, il più delle volte, è legato più agli interessi economici dei contraenti
che ad un loro reale sentimento, tanto nella realtà dell'epoca quanto nei
drammi ibseniani. Studiando a fondo questo tema ho trovato una velata, a
volte palese, critica alla morale dell'epoca e alla situazione patriarcale e
maschilista del XIX secolo in Norveg ia.
Continuando i miei studi su Ibsen e la sua produzione letteraria, ho scoperto
che tale pensiero così attuale non proviene da un autore nato in una civiltà
moderna, con una cultura teatrale rigogliosa e fertile, bensì da un giovane di
modeste origini, vissuto in una realtà ostica alle sue ambizioni. Non si
possono, infatti, ignorare le origini e il contesto socio culturale in cui Ibsen è
nato e cresciuto. Egli nacque all'inizio dell'800 in una Norvegia carente sia
dal punto di vista culturale in qua nto il teatro norvegese era quasi
inesistente che dal punto di vista linguistico e letterario l'idioma norvegese era considerato più un dialetto che una lingua ufficiale e, rispetto
alla letteratura danese, quella norvegese era di scarso rilievo e s ia dal punto
di vista sociale la Norvegia era un paese economicamente depresso e
dipendente, anche se con qualche autonomia amministrativa, dalla Svezia.
Con il presente lavoro mi propongo di evidenziare la visione del matrimonio
all'interno delle ope re di Ibsen e la contemporaneità di questo artista, nonché
ciò che mi ha maggiormente colpito.